Meta-arquitectura teoresi y quiddità, breve dimostrazione del concetto di metafisica dell'opera d'arte
Meta-arquitectura teoresi y quiddità, breve demostración del concepto de metafísica de la obra de arte

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Author
D´Angelo, Leonardo
Publisher
UCOPressDate
2023Subject
ArchitetturaCampo morfico
Filosofia dell'arte
Sindrome di Stendhal
Spiritualità artística
Arquitectura
Campo mórfico
Filosofía del arte
Síndrome de Stendhal
Espiritualidad artística
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Show full item recordAbstract
C’è nella forma architettonica un ‘quid’, un qualcosa che vi appare e al tempo stesso la trascende: un quid oltre il visibile, una sostanza (dal latino sub-stanzia,‘ciò che sta sotto’) che non è visibile agli occhi, ma che appare all’Occhio Interiore; un qualcosa di essenziale che ne costituisce l’identità, l’anima, la coscienza che vi è stata infusa dall’autore, dall’architetto. Ora, che ciò sia vero, non lo posso qui (in linea filosofica) affermare solo per via intuitiva, ma lo devo anche dimostrare con concetti e fatti razionalmente tratti dall’osservazione delle grandi opere. Dimostrerò, dunque, come ogni grande autore abbia operato e realizzato le sue opere migliori non da un piano meramente fisico dell’architettura, ma da un suo livello superiore definibile come meta-architettura e/o metafisica dell’opera d’arte. A questa dimensione si accede in parte per via razionale, riflessiva, e in parte per via intuitiva. E chiunque vi abbia accesso non torna mai indietro a mani vuote, ma conuna forma ideale che puntualmente riveste di materia, o forma sensibile. Hay en la forma arquitectónica un 'quid', algo que aparece y al mismo tiempo la trasciende: un quid más allá de lo visible, una sustancia (del latín sub-stanzia, 'lo que está debajo') que no es visible a los ojos, pero que aparece al Ojo Interior; un algo esencial que constituye su identidad, su alma, la conciencia que les ha infundido el autor, el arquitecto. Ahora bien, que esto sea verdad, no lo puedo afirmar aquí (en línea filosófica) solo por vía intuitiva, sino que también lo tengo que demostrar con conceptos y hechos racionalmente tomados de la observación de las grandes obras. Demostraré, pues, cómo cada gran autor ha obradoy realizado sus mejores obras no desde un plano meramente físico de la arquitectura, sino desde un nivel superior definible como meta-arquitectura y/o metafísica de la obra de arte. A esta dimensión se accede en parte por vía racional, reflexiva, y en parte por vía intuitiva. Y cualquiera que tenga acceso nunca regresa con las manos vacías, sino con una forma ideal que puntualmente reviste materia o forma sensible.